MATTEO GALLO mobile +39_3405988415
L’ESTETICA DELLO SPRECO
E’ LO SPETTACOLO DELL’INCURIA UMANA
Abbandoni.
Questo percorso fotografico analizza il sentimento comune che va oltre l'incertezza e si trasforma in amarezza, tetra condizione della situazione culturale oltre che economica e politica del giorno d'oggi.
Nei luoghi dove ci fu vita, realizzati per essere riempiti di lavoro, di progetti, di volontà, neppure l'eco dei passi viene più percepito, e le strutture abbandonate crollano su se stesse, sfregiate dall'abbandono della loro funzione primaria, il servire all'uomo.
C'è un forte parallelismo tra architettura e persona, abbandonata dalla rete sociale, schiacciata dal sistema economico, estranea alle speranze prima ancora che ai progetti.
Edifici dimenticati come dimenticati si sentono gli abitanti, industrie vuote schiacciate dal gigante Profitto.
La condizione umana viene metabolizzata da questi paesaggi urbani che si impregnano di vita triste perché privi di scopo, lapidi alla memoria di una società migliore.
Le inquadrature contenute, semplici, dirette, in bianco e nero, rafforzano con sobrietà l'analisi della malinconia.
Cambiare, tema di fotografia europea, in questo caso può dirsi solo un desiderio per l'imminente futuro.
Matteo Gallo, espressivo e obbiettivo artista nasce nel 1986 e segue un percorso legato alla fotografia. Terminati gli studi allo IED di Milano, vive e lavora principalmente a Reggio Emilia.
Giorgia F. Bonfante
Questo percorso fotografico analizza il sentimento comune che va oltre l'incertezza e si trasforma in amarezza, tetra condizione della situazione culturale oltre che economica e politica del giorno d'oggi.
Nei luoghi dove ci fu vita, realizzati per essere riempiti di lavoro, di progetti, di volontà, neppure l'eco dei passi viene più percepito, e le strutture abbandonate crollano su se stesse, sfregiate dall'abbandono della loro funzione primaria, il servire all'uomo.
C'è un forte parallelismo tra architettura e persona, abbandonata dalla rete sociale, schiacciata dal sistema economico, estranea alle speranze prima ancora che ai progetti.
Edifici dimenticati come dimenticati si sentono gli abitanti, industrie vuote schiacciate dal gigante Profitto.
La condizione umana viene metabolizzata da questi paesaggi urbani che si impregnano di vita triste perché privi di scopo, lapidi alla memoria di una società migliore.
Le inquadrature contenute, semplici, dirette, in bianco e nero, rafforzano con sobrietà l'analisi della malinconia.
Cambiare, tema di fotografia europea, in questo caso può dirsi solo un desiderio per l'imminente futuro.
Matteo Gallo, espressivo e obbiettivo artista nasce nel 1986 e segue un percorso legato alla fotografia. Terminati gli studi allo IED di Milano, vive e lavora principalmente a Reggio Emilia.
Giorgia F. Bonfante